PANE PER I POVERI

I poveri, gli ammalati, gli emarginati e i senzatetto erano i prediletti di padre Francesco Solano Casey, frate cappuccino nato a Oak Grove, Wisconsin (Usa), il 25 novembre 1870, e morto a Detroit, Michigan, il 31 luglio 1957 e beatificato per volere di Papa Francesco.
Una vita spesa per i poveri durante la “grande depressione” del 1929 negli Stati Uniti. Il religioso rimaneva anche digiuno, per donare il proprio pranzo ai poveri. Inoltre, passava ore e ore ad accogliere con pazienza, ascoltare e consigliare la gente sempre più numerosa, che si rivolgeva a lui. Praticamente la maggior parte del tempo che trascorreva nella portineria del convento – ha raccontato all’Osservatore Romano il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei santi, in occasione della beatificazione - era da lui “dedicata all’ascolto degli altri: dalle nove del mattino fino alle 9 di sera, quasi senza interruzione”. Quando lo chiamavano mentre era a pranzo, accorreva subito dicendo: “Il cibo non è così importante come cercare di aiutare gli altri”.
Il cardinale ha anche ricordato che durante la grande depressione del 1929, per venire incontro ai molti che pativano la fame, il beato creò, “con l’aiuto di benefattori, la cucina per la distribuzione gratuita della minestra ai poveri”. Un giorno non c’era più pane e rimaneva una lunga fila di più di duecento persone in attesa di qualcosa da mangiare. Padre Solano “si avvicinò e cominciò a recitare il Padre nostro». Dopo un poco, “si sente bussare alla porta e appare il fornaio con un grosso cesto pieno di pane. Aveva anche portato un camioncino pieno di ogni ben di Dio”. Quando la gente vide ciò cominciò a piangere di commozione. Il frate commentò semplicemente: “Vedete, Dio provvede. Nessuno patirà privazioni se mettiamo la nostra fiducia nella divina Provvidenza”. Il cardinale Amato ha infine ricordato che per sostenere la sua cucina della carità, il beato “andava in giro a persuadere agricoltori e compagnie a donare il cibo secondo questa intenzione. Erano, quindi, frequenti le visite alle fattorie per raccogliere i rifornimenti di cibo”.

La Chiesa ricorda il beato Francesco Solano il 31 luglio.

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