Bernardino da Sahagún,
di cognome forse Ribera, nato a Sahagún nel 1500 e morto in
Messico nel 1590, è un missionario francescano, che a trent’anni si imbarca con
diciannove confratelli per la Nueva España, dove vivrà e morirà. Fra’ Bernardino,
considerato un precursore della moderna antropologia, studia la cultura degli
Aztechi, scrive un resoconto nella loro lingua, il nahuatl.
E' un
osservatore attento e a lui dobbiamo le prime testimonianze dell’uso del
pomodoro in cucina, frutto latinoamericano che in Europa, agli inizi, era
considerato soltanto ornamentale. Fra Bernardino descrive i mercati messicani
parlando nel dettaglio dei prodotti che si vendono. Sappiamo allora da lui che
i venditori offrivano, tra le altre merci, ogni specie di pomodori - dal grande
al piccolo, dal colore verde al dorato - e che c’erano pomodori di ogni forma,
rotondeggiante, allungata, a serpente. Nel grande mercato, le donne preparavano
tamales (in questo blog ne abbiamo parlato in questo post: GMG E CIBO DA DEI), insieme a una
salsa di vegetali, in cui erano solite utilizzare “aji (peperoncino), pepitas
(semi di zucca), tomatl (pomodoro), chiles verdes (peperoncini verdi piccanti)
e altre cose che rendono i sughi molto saporiti”. Ci parla anche dell’uso del
pomodoro crudo, a fette, con le carni.
E il pomodoro è il valore aggiunto di questa
ricetta: una torta di pasta sfoglia a doppia farcitura.
Ricetta con pomodoro
Ingredienti
-
Due
confezioni di pasta sfoglia
-
Prosciutto
cotto a fette
-
Formaggio
a fette
-
Salsa
di pomodoro condita con sale e origano
-
Un
tuorlo d’uovo
-
Sesamo
Preparazione
1.
Stendere
una confezione di pasta sfoglia. Farcire a strati con prosciutto cotto,
formaggio, salsa di pomodoro, e ancora prosciutto cotto e formaggio.
2.
Coprire
con un’altra confezione di pasta sfoglia, chiudere bene i bordi, bucherellare
con una forchetta, spennellare con il tuorlo d’uovo e spolverizzare con il
sesamo. Infornare a 160 gradi per una
ventina di minuti.
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