I MISSIONARI E LA TEMPURA


Ha origini cristiane uno dei piatti più famosi del Giappone: la “tempura”. Il suo nome deriva infatti dal latino “tempora”, espressione che era usata dai missionari portoghesi per richiamare il periodo di digiuno e di astinenza durante la Quaresima. Gli occidentali infatti consumavano normalmente la carne che in Giappone non c’era ma veniva procurata da mercanti per gli stranieri. Ma in certi periodi dell’anno improvvisamente nelle missioni, e in generale nelle comunità di occidentali, si smetteva di mangiare carne. Alla richiesta di spiegazioni i cristiani facevano riferimento ai “tempora”, ai cosiddetti tempi forti della Chiesa come la Quaresima in cui non si consuma carne. E per rendere più saporite le pietanze friggevano verdure e pesce. I giapponesi pensarono invece che “tempora” fosse il nome della pietanza , ovvero i fritti di verdure e pesce avvolti nella pastella croccante. E così copiarono pietanza e nome ‘improprio’.

Ricetta giapponese

Ingredienti

-      Farina 100 gr
-      Acqua frizzante 100 ml
-      Verdure tagliate a striscioline, patate a fette, gamberi, etc.

Preparazione

1.   Mescolare la farina e l’acqua il meno possibile, quanto basta per ricoprire leggermente i pezzi di verdura e pesce lasciati freddare prima in frigorifero.
2.   Mettere a scaldare dell’olio di semi di girasole finché non raggiunge una temperatura di circa 170°-180°. Immergere nell’olio caldo i pezzi di verdure o pesce avvolti nella pastella e lasciarli cuocere per pochi minuti, finchè non raggiungono una leggera doratura.

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