TEODOLINDA E LA COLOMBA

Fu inventata per trovare il modo di utilizzare i macchinari delle fabbriche di panettoni non solo a Natale, ma c’è invece chi fa risalire le origini della colomba pasquale addirittura ai Longobardi. 
La storia riferisce che Dino Villani, direttore della pubblicità della Motta, decise intorno al 1930 di ideare un dolce simile al panettone, ma destinato alle solennità della Pasqua. La ricetta poi venne ripresa da Angelo Vergani che nel 1944 fondò la Vergani srl, azienda di Milano che ancora oggi produce colombe. Fin qui la storia. 
Ma secondo la leggenda le origini di questo dolce risalirebbero ai Longobardi. Si narra che il re longobardo Alboino, durante l’assedio di Pavia (metà del VI secolo) si vide offrire, in segno di pace, un pan dolce a forma di colomba. Un'altra leggenda vuole la colomba pasquale legata alla regina longobarda Teodolinda e il santo abate Colombano. La leggenda vuole che San Colombano al suo arrivo in città, attorno al 612,venisse ricevuto dai sovrani longobardi e invitato con i suoi monaci ad un sontuoso pranzo. Gli furono servite numerose vivande con molta selvaggina rosolata ma Colombano ed i suoi rifiutarono quelle carni troppo ricche servite in un periodo di penitenza quale quello quaresimale. La regina Teodolinda si offese non capendo, ma l'abate superò con diplomazia l'incresciosa situazione affermando che essi avrebbero mangiato le carni dopo averle benedette. Colombano alzò la mano destra in segno di croce e le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane.

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