La cioccolata rompe o no il digiuno ecclesiastico? Si può
bere o no in Quaresima? Sono le questioni che nei secoli passati misero l’uno
contro l’altro alcuni ordini religiosi. I Domenicani erano assolutamente
contrari, mentre i Gesuiti più possibilisti. Ne parla in un libro il biblista
Claudio Balzaretti: “La cioccolata cattolica” (Edb). La questione fece ingresso
nel 1627 addirittura in un trattato di teologia morale, quello del padre gesuita
Escobar y Mendoza, che diede il suo via libera alla bevanda a base di cioccolato
anche in Quaresima, a condizione che fosse molto diluita (un’oncia di cacao e
un’oncia e mezzo di zucchero, diluiti in acqua).
Nel libro “Mangiare da Dio” di don Andrea Ciucci e don
Paolo Sartor (San Paolo), di cui abbiamo già parlato in questo blog (RICETTE DIVINE) vengono
riportate le dosi della “Cioccolata del digiuno”.
Ricetta quaresimale
Ingredienti
- 70 gr.
cacao amaro
- 90 gr.
zucchero
- 800 ml
acqua
Procedimento
Scaldare l’acqua con lo
zucchero e prima che giunga ad ebollizione aggiungere il cacao. Mescolare bene e
servire bollente.
Che ridere!!! Quando ero in convento tutti i venerdì di Quaresima erano di digiuno. Qualcuna di noi la sera prima di andare a dormire si faceva però la coccolata calda! Qualche disputa in quelle occasioni nasceva anche perché spesso intorno alla cioccolata calda nasceva un clima di convivialità e...caciara non proprio del venerdì di Quaresima dedicato invece al silenzio! Vedo che la questione è più antica della nostra fraternità....
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