Uomo profondamente spirituale, infaticabile
nel suo lavoro per i giovani e gli operai. Santo dedito all’apostolato sociale
e giovanile e scrittore. Alberto Hurtado nasce il 22 gennaio 1901 a Vina del
Mar, in Cile, e muore il 18 agosto 1952 a Santiago del Cile.
E’ stato uno dei santi protagonisti della visita di
Papa Francesco in Cile. La sua storica camionetta verde, con la quale portava
il cibo ai poveri per le strade di Santiago, è stata restaurata proprio in
occasione della visita del pontefice, a gennaio 2018.
Hurtado svolge gran parte della sua
formazione da gesuita in Europa; torna poi in Cile nel gennaio del 1936 e si
dedica ai giovani come professore di religione e direttore spirituale del
collegio di Santiago. Nel frattempo insegna pedagogia all’Università Cattolica.
Nel 1940 scrive il suo primo libro intitolato “E’ il Cile un paese
cattolico?”.
Ma lavorando nella capitale, Santiago, viene
colpito dalla situazione dei senza tetto. Nasce così l’opera per cui è più
noto: El Hogar de Cristo, una casa dove i poveri possono trovare cibo e
accoglienza; saranno 846.038 le persone a cui offre asilo e pasti dal 1945 al
1951, anno precedente la morte di Alberto.
Lavora sempre più vicino agli operai sapendo tenere insieme i loro problemi e i
principi della dottrina sociale della chiesa. Fonda l’Associazione sindacale
cilena. Già in vita gode di santità presso il popolo. Viene beatificato nel
1994 da Giovanni Paolo II e canonizzato nel 2005 da Benedetto XVI. La Chiesa
celebra il santo cileno il 18 agosto.
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