SAN BASILIO E IL PESTO


Il basilico, una delle erbe aromatiche più diffuse in Italia e alla base del pesto genovese, potrebbe portare questo nome in onore di San Basilio. Una leggenda narra infatti che un frate di un convento sulle alture di Prà (Genova) intitolato appunto a San Basilio inventò il pesto usando l’erba aromatica che cresceva su quelle alture (chiamata appunto basilium, in onore di San Basilio); all’erba aggiungeva i pochi ingredienti che gli venivano portati in offerta dai fedeli. Pestava il tutto ottenendo il primo pesto che man mano venne perfezionato.

Ma leggenda a parte (le origini del condimento vengono fatte risalire al XIX secolo e nel libro dello chef dell’epoca Giovanni Battista Ratto si trova la prima ricetta del pesto così come lo conosciamo), due parole invece su San Basilio.
Nato a Cesarea in Cappadocia nel 329 e morto nella stessa città nel 379, è stato un vescovo e un teologo greco antico. E’ considerato il primo dei Padri Cappadoci. Già suo nonno era morto durante le persecuzioni di Diocleziano e nella famiglia ha parenti venerati come santi. Fu molto amico di Gregorio Nazianzeno, venerato come santo e commemorato nello stesso giorno, il 2 gennaio. Ha scritto la regola che ancora oggi ispira la vita dei Monaci basiliani.


Basilium, basilico, pesto, ecco la ricetta più famosa: le trofie al pesto.



Ricetta ligure


Ingredienti

-      350 grammi trofie

-      200 grammi patate a pasta gialla

-      200 grammi fagiolini piccoli

-      2 cucchiai di pesto alla genovese

-      Sale


Preparazione

1.   Sbucciare le patate e tagliarle a cubetti; spuntare i fagiolini, lavarli e tagliarli a pezzetti di circa 3 centimetri.

2.   Mettete a bollire l’acqua e quando raggiunge il bollore mettere le patate, dopo qualche minuto i fagiolini; dopo cinque minuti anche la pasta.

3.   Quando le trofie, le patate e i fagiolini saranno arrivati a cottura scolarli e condirli con il pesto precedentemente allungato con un paio di cucchiai di acqua di cottura.


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