LA RICOTTA E I POVERI

Un cibo a buon mercato, anche alla portata dei più poveri. Era la ricotta, nel ‘700, che veniva consumata proprio dai ceti più bassi della popolazione. Ma il suo sapore speciale ne faceva una pietanza per tutti. Nel 1769 in Vaticano si posero il problema e il cardinale camerlengo vietò a pasticcieri, fornai e ciambellani l’uso della ricotta in cucina per far sì che fosse più facile l’approvvigionamento da parte di chi poteva permettersi solo questa, grazie al suo prezzo stracciato.
La curiosità è in uno studio di Manuela Grillo, funzionario di biblioteca presso l’Università La Sapienza di Roma. Lo ha scritto l’Osservatore Romano spiegando che, spulciando negli archivi, la studiosa ha messo a punto un inedito dossier sulle pratiche gastronomiche e sulle tecniche culinarie del Settecento in Vaticano.


Una ricetta a base di ricotta

Ricetta casalinga

Ingredienti

-      Pasta
-      Ricotta
-      Basilico
-      Cipolla
-      Zucchine
-      Sale
-      Olio
-      Pepe nero

Preparazione

1.   Preparare la pasta. Nel frattempo fa rosolare in un po’ d’olio la cipolla sminuzzata e aggiungere le zucchine a piccoli pezzi.
2.   Aggiungere alla ricotta il basilico sminuzzato e un po’ di acqua di cottura.
Condire la pasta con le zucchine e la ricotta aromatizzata al basilico. Spolverizzare il pepe ed aggiungere, se piace, il parmigiano.

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